Le storie

Storia di Kiche (Cyndy2002):

Sono Kiche (pronuncia:"Kesh"),e sono una lupa alata nata in Italia.I miei genitori erano dei lupi normali,con un branco normale.Quando mia madre mi partorì,non notò le mie ali,erano troppo piccole.Ma quando crebbi fino a 2 mesi,per colpa di esse si scatenò una carneficina.I membri del mio branco mi scambiarono per un demone,e uccisero i miei genitori per fare in modo che non avessero più cuccioli del mio genere.Lo stesso destino toccava a chi era dalla loro parte.Ma prima di uccidere anche me,dovevano studiarmi,per capire che specie di mostro fossi,ma prima di farlo,una notte,mi avevano lasciata sola su un ceppo.Un falco pellegrino scappato da una nave diretta ad uno zoo,mi vide,mi piantò gli artigli addosso,e mi portò via nel suo nido,ma non voleva mangiarmi,anzi,mi mise tra le sue zampe,e si accovacciò su di me per proteggermi con le piume calde dal gelo della notte.Quel vecchio falco di 10 anni per me era come un nonno,anche se era un falco e non un lupo.Il suo nome era Yakarì.Quando ebbi raggiunto 1 anno (Ero oramai una giovane),prendemmo l'abitudine di andare tutte le mattine a caccia di lepri e conigli,e continuavamo fino all'ora del pasto.Quando sbagliavo lui rideva come un matto,e non si risparmiava mai di chiamarmi "Ricotta Marcia" (X°D).Eh,sì! Yakarì sì aveva un gran senso dell'umorismo! Io invece gli saltavo addosso per rispondergli,e lo chiamavo "Nonnetto spennato".Spesso mi raccontava della sua famiglia,che oramai non c'era più.Ogni volta che parlavamo di questo,lui mi ripeteva sempre:"Anche se perdi una persona a te cara,continua la tua strada per poterle dimostrare che le vuoi bene davvero.".Una sera decidemmo di dormire all'aperto sotto le stelle.Il mattino mi svegliai,ma Yakarì non c'era.Andai a cercarlo per tutta la foresta,ma niente.Si era volatilizzato.Lo cercai fino al tramonto,ero disperata.Mi accostai sul pizzo di una montagna,e mi misi ad ululare per richiamarlo.Finalmente vidi un uccello volare alla luce del tramonto.Mi scappò un sorriso finchè mi accorsi che non era il mio nonno adottivo.Era un'aquila femmina,che mi si avvicinò con un messaggio da consegnarmi."Questa è per te,disse.Mi dispiace." Se ne andò.Riconobbi subito quella grafia.Era dell'ala di Yakarì! Impazzii di gioia solo a vedere quella lettera,ma quando ebbi finito di leggerla..."Cara Kiche,quest'anno insieme è stato meraviglioso,ma per me era giunto il momento.Ero ormai troppo vecchio per continuare.Grazie per aver scacciato via la mia solitudine.Questo mio ultimo anno,questo NOSTRO ultimo anno,ha donato allegria e felicità all'anima di un vecchio uccello che non vedeva nessuno da anni.Grazie,nipotina mia.Hai reso l'ultimo anno della mia vita il più bello,grazie di cuore.

P.S. Ti voglio un mondo di bene.E ricorda! Anche se perdi una persona a te cara,continua la tua strada per poterle dimostrare che le vuoi bene davvero!

-Il tuo vecchio nonnetto Yakarì."

Scoppiai a piangere.Non riuscivo a pensare che il mio nonnetto non sarebbe stato al mio matrimonio,che non avrebbe mai conosciuto i suoi nipoti e suo cognato.Ma poi mi ricordai delle parole che mi ripeteva sempre da piccola."Anche se perdi una persona a te cara,continua la tua strada per poterle dimostrare che le vuoi bene davvero."Capii che dovevo continuare,e che dovevo essere forte.Le lacrime mi scesero,alzai la testa al cielo,e ululai per dire a Yakarì che non l'avrei mai deluso.Passati alcuni mesi,incontrai diversi lupi solitari nel mio cammino,che decisero di seguirmi.Quando diventammo in 27,decidemmo di restare uniti tutta la vita.Mi nominarono capogruppo di quel branco che mio nonno avrebbe visto dal cielo ogni giorno,e che sarebbe stato mio amico per il resto dei miei giorni.

Storia di Mistery (PuffaSlayer):

Sono nato in una fredda mattina di Dicembre,nevicava,me lo ricordo. Fame...avevo tanta fame. Non so neanche se sono nato veramente il 25 dicembre, i miei genitori mi abbandonarono e mi adottò una coppia molto povera,ma gentile e accogliente. Un giorno mi raccontarono la verità, non ne fui sconvolto,lo sapevo molto tempo fa,ho letto la loro mente e loro lo sapevano. Mi volevano bene come se fossi un figlio vero... Avevo pochi mesi quando li lasciai per andare a cercare i miei veri genitori,ma non feci a tempo a partire che dovetti tornare indietro. I miei genitori...li vedevo,erano incatenati e dei guerrieri li portavano non so dove. Sentivo che parlavano di me...ho sentito che ero il figlio proibito,nato dall'amore tra una dea della magia e un lupo terrestre...senza pensarci due volti andai a salvare i miei genitori...liberai solo mio padre e poi rimasi ferito, forse per un morso alla zampa,non ricordo. Poco dopo mi ritrovai in una caverna di ghiaccio,vuota...non proprio vuota,abitava una dea...mi disse che si chiamava Chocola...Inizialmente non ci feci caso ma quel muso,quei modi di fare,mi ricordavano qualcosa di familiare e quindi le chiesi se ha mai avuto un figlio e lei mi rispose di si... Il suo nome? Mistery...ero io,non ne avevo dubbio. Senza dire niente le comunicai per telepatia che ero io quel figlio...mi curò con una gran premura. Mi riportò dai miei genitori adottivi e poi se ne andò. Poco dopo ripresi il viaggio e viaggiai alla ricerca di mamma,ma non la trovai...però ho trovato un branco che mi accolse con gran calore. Lune di Fuoco,quello era il mio posto

Storia di Ailea (ALICE2000):

Sono nata il 1° gennaio, il giorno più freddo dell'anno, nella tribù dei Timi che in Islandese significa tempo.
Appena nata mi chiamarono Ailea, il mio pelo era grigio e nero, colori scuri per un popolo che vive nelle montagne, tutti erano sbalorditi, non era mai successa una cosa simile.
A differenza degli altri membri dimostrai di avere straordinari poteri, potevo viaggiare nel tempo e fermarlo come tutti ma... con l'andare del tempo scoprii che io ero il tempo stesso.
Purtroppo non sapevo controllare i miei poteri e quindi non potevo praticarli.
Un giorno un branco di lupi nemici tentò di rapirmi, una lotta sanguinosa si fece e molti morirono per proteggermi, vincemmo noi, i miei genitori furono uccisi come altri lupi miei amici, il dolore fu troppo e me ne andai pensando che così facendo nessuno avrebbe più attaccato chi amavo.
Vagai nei boschi senza meta, allenandomi ogni giorno, finché non decisi di ritornare nel branco.
Uno spettacolo orribile si presentò però ai miei occhi, molti nemici si erano alleati, volevano me e i miei poteri, nessuno era sopravvissuto, avevano ucciso tutti!
Sopraffatta dall'odio verso quei lupi e dal dolore scatenai, senza volerlo veramente, tutta la mia potenza, provocai una valanga, fulmini e tuoni si abbatterono su tutti loro, e, con le lacrime agli occhi cercai qualche sopravvissuto, con mia grande gioia trovai ferita la mia amica del cuore che si era nascosta, insieme fuggimmo.
Lei morì dopo qualche giorno per le ferite troppo profonde.
Non potei fare altro che cercare un altro branco che mi accogliesse, trovai Kiche, una lupa bellissima dal pelo bianco mi accolse molto volentieri, mi nominò la guardiana del tempo dopo aver sentito la mia storia.

Storia di Fire (Oceano 16):

Mi chiamo Fire , sono nato in una terra arida , in uno dei più grandi deserti del nostro mondo . Ho vissuto con i miei genitori per due anni , imparando a cacciare e a cavarmela in quel clima ostile . Verso
l'età di tre anni ho scoperto il mio talento , riesco a dominare il fuoco e la mia pelliccia a comando sprigiona fiamme . I miei mi ripetevano che il deserto era pericoloso , ma teneva lontani uomini e predatori , che il vero pericolo era fuori da quei confini , ma la mia voglia di scoprire ed esplorare nuovi territori fu più forte degli avvertimenti e così iniziai a vagare per le terre . Incontrai una lupa , Leyla che mi presentò alla sua capobranco , Kiche . Così adesso faccio parte del suo branco . Per natura sono solitario e diffidente , essendo cresciuto nelle terre della desolazione , ma qui mi trovo bene e spero di trovare compagni di cui fidarmi.

Storia di Krilia (Applejack):

Tanti anni fa nacqui io, una lupa alata come poche sono...Mi chiamo Krilia come il pokemon, poichè sono nata in una casa, strano vero? Comunque, La nella casa vi erano degli appassionati di pokemon.... le ali non si videro da subito ma, appena spuntarono ne passai tante di avventure pericolose! Continuando la storia,appena abbandonata non sapevo cosa fare e vagavo nella foresta fino a che una rapace mi vide e mi prese come apprendista dato che i suoi cuccioli erano tutti morti, mi insegno a volare, a catturare prede, a cacciare. ma un giorno appena ritornata da caccia non vidi più l'aquila.... mi misiin viaggio e trovai una pietra arancione ed appena la toccai si immerse nel mio corpo e il mio pelo diventò arancione alle punte da bianco totale che era, continuai a vagare e scoprii che l'aquila era viva e mi aveva visto in viaggio così mi diede il soprannome Tashi dal mongolo "Fortuna".
Storia di Fairy (marta8090 2):
sono nata in una grotta.Mia madre (la capo gruppo) è sempre stata una brava mamma,e mio padre Harry era un guerriero che ha combattuto per il branco,ma sfortunatamente morì in una battaglia.Ora mia madre è con Blue,che non mi ama molto,visto che appartengo a una cucciolata non sua,ma abbiamo imparato a convivere.Un giorno d'estate mia madre mi lasciò alla tana per disperazione.Stavo dormendo,ma un tuono mi svegliò.Ero spaventata e uscii per cercare la mamma,ma mi allontanai troppo e mi persi.Una vecchia lupa di un branco sconosciuto mi allevò fino ai 5 mesi,poi mi lasciò a me stessa.Imparai tutto da sola,e ad 1 anno il mio branco mi ritrovò e giurai di non allontanarmi mai più senza nessuno.
Storia di Mîwdes (Moon_Fire):
Avete presente quando si ha la sensazione di essere liberi? Quando non si è al servizio di nessuno? Quando niente impedisce di fare quello che si vuole?
Questo mi è stato negato per molto tempo.
Quando sono nata tutti mi escludevano, mi liquidavano velocemente, quasi avessero paura di me.
Sapevo mutare forma, ma prediligevo quella di una lupa di età indefinita, dal manto color grigio screziato di nero quà e là.
Ero imbattibile nella caccia. Nessuno mi superava in velocità quando si trattava di correre per azzannare una preda: il mondo si deformava, diventava poco più di una foto sfocata, spezzavo l'aria come solo la freccia affilata scoccata dall'arco di un elfo sa fare.
Poi un giorno il mio compagno di caccia mi si rivoltò contro. Spargimenti di sangue furono versati quel giorno, ferite profonde furono inferte all'avversario.
Mi risvegliai in un lago di sangue, il mio. Nessuno mi aveva curato, perché mi temevano. Ero schiava della solitudine.
Mi alzai a fatica e mi trascinai lungo un sentiero sterrato, cosparso di sassi che peggioravano la mia atroce sofferenza. Davanti agli occhi ballavano puntini neri e la testa mi girava vorticosamente, avevo perso troppo sangue ed ero a rischio.
Mi addormentai per molto, moltissimo tempo, finché a distanza di lunghi anni un lupo mi risvegliò. Era nella mia solita e consueta forma, quella della lupa, quindi non deve aver avuto paura.
Diventai Mîwdes, l'Assassina da quel giorno. Solitaria, cattiva, spietata.
Mutai forma raramente da quel giorno, solo per la caccia se lo facevo, perché ero arrivata alla conclusione che forse era quella la causa della mia perenne esclusione. E non volevo commettere lo stesso errore.

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